Retrospettiva tra Vita e Musica Dino Kappa, bassista, arrangiatore, autore. Figura chiave del panorama musicale italiano ed estero, racconta i restroscena, gli aneddoti, gli incontri, di una vita sul palco con grandi artisti quali Renato Zero, Antonello Venditti, Mia Martini, Alan Sorrenti, Patty Pravo, Riccardo Cocciante, Amedeo Minghi, Goran Kuzminac, Gianni Morandi, Rita Pavone, Loredana Berté, Nada, Rino Gaetano, Fiorella Mannoia. Un libro che proietta il lettore nell'Italia musicale degli settanta e ottanta avvicinandolo agli artisti che ne hanno fatto la storia. Presenta l'editore Niccolò Carosi Venerdì 12 febbraio alle 18.00 LaFelteinelli Libri e Musica (Viale Libia 186 - Roma) |
primo singolo estratto dall'album "oggi niente pasto"a cura di fabio furnari e valeria faillaci
CORUS CAFE' - NUMERO 20secondo singolo estratto da "una corsa senza freni"disponibile in digitale e nei negozi di dischiMia Loto è un progetto poliedrico, accosta la canzone d’autore ad un sound del tutto inedito in italia, vestendo la forma-canzone di arrangiamenti etnico-elettronici. La formazione, costituita da Anni Pasqualotto (voce e testi) Lorenzo Barzon (violino)Felice Bruni (sitar) e Stefan Degasperi (basso e live electronics), arriva alla prima pubblicazione ufficiale in autunno 2015 con l’etichetta indipendente Terre Sommerse. Il primo singolo e video estratto dall’album è la title track “Nuvole d’Argento”. negli stores digitali e nei negozi di dischi
Questo lavoro è il frutto di anni di registrazioni, di prove, di concerti.
Ho voluto far convivere canzoni vecchie e canzoni nuove. Quando abbiamo iniziato a incidere con Alessandro Facchini (nel 2007) non avevamo idea di cosa sarebbe venuto fuori. Man mano mi accorgevo che stavo facendo un percorso a ritroso per ritrovare quelle sonorità quasi degli esordi, perché alcune di queste canzoni avevano bisogno di nuova vita. Ho visitato la Croazia dopo qualche anno dalla fine del conflitto, girando per Zara i segni della guerra erano ancora evidenti non solo sulle mura dei palazzi della città, con le mitragliate ma anche sui corpi della gente. Uscendo per strada si incontravano più mutilati che gente sana. Un giorno ho incrociato il volto di un giovane poco più che trent’enne deturpato: lo sguardo era perso nel vuoto, lo seguiva una ragazza, aveva le mani bruciate; mi guardavo intorno, stavo nella grande piazza del Foro romano di Jadera. Forse solo in quel momento mi accorsi della devastazione e dei segni indelebili che aveva lasciato la guerra. Venni assalito dall’angoscia. Il ragazzo si avvicinò: “Italiano?” risposi annuendo; e lui: “Oggi niente pasto!” . Fabio Furnari |
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