Terre Sommerse
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Il nuovo viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ​ma nell'avere nuovi occhi
​
Voltaire

foscari tra i finalisti della xxx edizione di musicultura, ospite ai microfoni di radio uno

3/5/2019

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forbidden soul degli oonar: il videoclip in anterpima su rockon.it

17/4/2019

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Esce oggi in anteprima su Rockon.it e il 19 aprile negli store digitali Forbidden Soul (“Anima Proibita”), nuovo singolo e videoclip degli Oonar che anticipa il secondo album della band. Si tratta di un brano introspettivo, che affronta una tematica universale e fortemente attuale, ovvero “il concetto e la ricerca della libertà”. È il tema, da dare mai per scontato, che fa da collante a tutte le canzoni dell’album. “Proibita” è proprio quella libertà apparentemente ricercata da tutti, ma che poi finisce per far paura a tutti.
Il brano si apre con un suono di synth dissonante, il cantato irrompe nel ruvido giro di basso iniziale descrivendo in maniera sarcastica gli obiettivi che culturalmente e da sempre denotano quello che per molti rappresenta il “benessere comune” (un auto di lusso, un compagno ed un lavoro ideale…): If you don’t get all the things! / A lovely house a shining car / If you don’t get all your needs! / Your superman a perfect job / You’re gonna reach out the top...    

Il brano racconta come tutti gli schemi e le attitudini che perseguiamo nel quotidiano, nella speranza di realizzare questi obiettivi, diventano, in realtà, paletti di un recinto sociale destinato a restringersi nel tempo e a soffocare, quasi, la nostra stessa natura, i nostri stessi sogni di cui perdiamo traccia.
Forbidden Soul invita l’ascoltatore a fermarsi e ad ascoltarsi, se necessario a rialzarsi, il domani non è fatto di cose, ma di ciò che siamo realmente.

Il videoclip del brano,che vede la regia di Piersaverio Pizzichemi nella insolita e suggestiva galleria d’arte “Mirabilia” di Roma, e racconta, in maniera visiva e attraverso l’impatto emotivo che trasmette, la rappresentazione estrinseca dell’animo umano.
In un ambiente dove tutto in realtà non sembra essere già morto da tempo ma dove tutto piuttosto sembra essere destinato a morire in eterno, tra l’ombra di creature meravigliose, oggetti arcani e misteriosi e reliquie di epoche lontanissime, scopriamo le nostre contraddizioni, i nostri istinti, la nostra confusa, disperata e allo stesso tempo instancabile, ricerca di senso, di eternità. La stazionarietà e la mutevolezza che il nostro animo alterna durante la nostra vita, sono proprio i segni di questa tensione verso un punto di svolta che prima o poi ci possa illuminare.

Il singolo anticipa l’album Raining Clouds in uscita a maggio

L’album Raining Clouds, in uscita a maggio, è il frutto di un lavoro consapevole e genuino, nel quale la dimensione della band emerge su tutti i livelli, a cominciare dalla scrittura e dall’arrangiamento dei brani, concepiti con la precisa fisionomia della migliore musica alternativa internazionale, anche grazie alla scelta della lingua inglese e dell’elettronica come chiave di lettura privilegiata. Ed è proprio nel live che questa impronta collettiva si esprime al meglio, energica e dotata di un forte impatto comunicativo: in esso la band infrange le barriere tra pubblico e palcoscenico, tra ascoltatore e performance, arricchendo i brani con carattere e forza immaginativa.


Biografia

Gli OONAR, sono una band ‘Synth-Pop’ formatasi nei primi anni 2000.
La band si fa conoscere con il singolo ‘I Die For You’ grazie alla rotazione su numerose emittenti radio sia nazionali che internazionali ed emittenti Tv come Musicbox (Sky TV) rimanendo in classifica per oltre 2 mesi.
A maggio uscirà il loro nuovo album per l’etichetta LaChimera Dischi/Terre Sommerse. Il sound è tipicamente di matrice 80’s ma dai suoni sempre ricercati e personali che rendono i loro brani subito distinguibili.
Gli OONAR sono in grado di far immergere il pubblico nel loro sound ricercato e sempre arricchito
sul palco da una forte impronta dinamica e teatrale.

Gli Oonar sono: Ruggero Poggi (Voce), Leonardo Caucci Molara (Sintetizzatori e Programmazioni),  Francesco Favari (Basso), Alessio Simonetta (Batteria).

Facebook: https://www.facebook.com/oonarmusic/?ref=br_rs
Instagram: https://www.instagram.com/oonar.music/
Web: www.oonar.com

Credits videoclip Forbidden Soul:

Scritto E Diretto Da: Piersaverio Pizzichemi

Produzione : Savana Movies
Assistente Regia : Stefano Gidiuli
Service Luci : Musical Works Srl
Tecnico Luci 1 : Agostino Marciano
Tecnico Luci 2 : Francesco Rubano
Tecnico Luci 3 : Marco di Felice
Operatore: Walter Cutrupi
Data Manager: Francesco Mazzetti
Montaggio: Francesco Mazzetti
Post Produzione : Salvo Errori Color Correction : Andrea Biondo
Trucco: Roberta Orlando
Costumi : Erica Angelosante

CAST:
Serena Gallo
Luana Colini
Francesco Parente
Elisa Angelosante
Francesca Chiarini

OONAR:
Ruggero Poggi (voce)
Leonardo Caucci Molara (synth/programmazioni)
Francesco Favari (basso)
Alessio Simonetti (batteria)

Girato presso: MIRABILIA gallery di Giano Del Bufalo

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"le seduzioni del tempo" di licia fierro è l'opera vincitrice del premio wilde. "IMMAGINANDO FILIPPO" DI MAURIZIO PRESTIFILIPPO VINCE IL PREMIO SPECIALE DELLA PRESIDENZA.

22/3/2019

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esce il nuovo numero di corus cafè

4/3/2019

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Tanti ospiti:

Simona Zecchi, Ex, Luca D'Ambrosio, Nicola Cantatore, Rosa Balistreri, Anita Pilas e molti altri...
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nasce la nuova collana "le pillole"

4/3/2019

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la collana che raccoglie pillole di poesia, racconti e teatro

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Inaugurano la nuova collana la silloge poetica e tutto si riveste di nuovo dell'autore e cantautore Gianfranco Mauto e la raccolta di piccoli sottili racconti Quasi tutto, del pianista e compositore Massimo Sergi
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nicola cantatore: album di esordio in vinile "xxi century man"

4/3/2019

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In tutti i digital stores, su Spotify, in #vinile e #CD, il primo album da #solista di Nicola Cantatore, per Terre Sommerse.
L’album unisce diverse anime, attraverso un progetto in cui l’aspetto chitarristico si contamina di songwriting e il sound #elettrico si colora di #jazz.

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foscari a musicultura 2019

4/3/2019

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jazzit awards 2017

23/10/2018

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pasquale innarella e angelo olivieri rispettivamente tra i migliori 3 sax tenore e i migliori 10 trombettisti italiani

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le seduzioni del tempo di licia fierro - nota critica di federico micciarelli

15/10/2018

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Il romanzo Le seduzioni del tempo di Licia Fierro narra la storia di una vita. Non si consideri riduttiva questa definizione, perché una vita è un universo che abbraccia aspetti infiniti e che quasi mai corre su un binario unico e retto.
    Questo è forse il tema che predomina nel libro: la dualità. La protagonista, Giulia Nepi, è una figura segnata e le ragioni delle sue ferite e cicatrici sono presentate fin dal principio: ragazzina ebrea romana, deportata in un campo di sterminio, sopravvissuta. Tornata alla vita, Giulia decide di vivere, senza pietismi né vittimismi – aspetto stilistico che merita una menzione speciale – eppure avrà sempre di fronte, in maniera consapevole o meno, voluta o no, due strade. Studia, nella famiglia di zii toscani che la accoglie come una figlia, e sceglie la giurisprudenza, più precisamente la magistratura, ma la sua passione, i suoi libri del cuore sono i classici della filosofia: l’oggettività, la coerenza, la linearità da una parte, la libertà dello spirito dall’altra. E di filosofia in questo libro ce n’è tanta: Gorgia, Socrate, Platone, Aristotele, Abelardo ed Eloisa, Leibniz (seppur non espressamente citato, ma presente attraverso la sua teoria delle monadi), Kant, Hegel, e tanti altri; compare ad un certo punto perfino un verso del Dies Iræ (confutatis maledictis flammis acribus addictis).
    Giulia si sposa, giovanissima, con l’avvocato Aldo, che, come la giurisprudenza, rappresenta la sicurezza, il dovere, la buona vita sociale di Firenze, città in cui vive e lavora, e, ancora una volta, la vita: l’amore è profondo, sincero e fedele – come dimostrano la tolleranza nei confronti dei tradimenti e la dedizione nella fase della malattia – ma si limita alla carne, ai sensi, al sentirsi vivi. Per provare l’amore spirituale, la corrispondenza d’amorosi sensi, ha bisogno di un altro uomo, Enrico, professore e intellettuale, con il quale la protagonista sperimenta per una vita un rapporto totalmente “incorporeo”: non ce n’è bisogno, il suo amore è soddisfatto nell’anima. Ecco ancora una volta la dualità, quasi l’incarnazione della Ragione e del Sentimento della Austen.
    Tutti i personaggi cosiddetti secondari, sebbene ognuno ben delineato e dotato di una propria storia che potrebbe essere sviluppata singolarmente, contribuiscono ad alimentare il “cosmo” di Giulia che, pur nelle sue naturali e comprensibili fragilità, è una donna libera, borghese ma non imborghesita, emancipata, che ragiona, valuta e decide, nel lavoro come nella vita, con onestà, misura e senza distinzioni, sia che abbia a che fare con la fantesca Laura, aiuto di una vita, sia che si confronti con i suoi colleghi o con l’amica(?) Letizia.
    Due personaggi sembrano mettere in crisi il clima di dualità, o per lo meno di non totale linearità che tanto può coinvolgere il lettore: il fratello Fulvio e la portentosa figura di Gad. Il primo, scampato alla cattura e alla Shoah, trova rifugio in Israele e diventa figura di spicco della vita nei kibbutz: sembra non avere dubbi, esitazioni, la sua vita è incentrata e basata su una Fede religiosa e politica che alimenta anche la famiglia che si va creando. Il lettore lo incontra solo una volta e questo è tutto ciò che sa di lui; forse può essere solo apparenza, ma non è un caso che la stessa Giulia, proprio come noi, non lo rivedrà più, avendo solo sporadici scambi epistolari. Mi sono fatto l’idea che lo percepisca lontano, diverso, un superuomo nietzschiano troppo lontano dalla sua natura: lei stessa, ormai donna matura, preferirà ricordarlo solo come il ragazzino che giocava dietro il Portico d’Ottavia.
    Gad è il novello Mosè che ha traghettato il popolo d’Israele verso la nuova salvezza, è l’incarnazione della coscienza e il modello su cui Giulia costruirà, o meglio ricostruirà la propria coscienza. Nell’attraversamento del Mar Rosso/Germania, mentre vede la distruzione degli Egiziani/Tedeschi, lei, ragazzina diventata troppo presto adulta, desidera la vendetta totale, ma Gad pronuncerà invece quello che sarà il monito di un’intera esistenza: la vita ti insegnerà la misericordia. Questa figura mastodontica, che per certi versi ricorda alcuni personaggi de La Tregua di Primo Levi, non si vedrà più se non quando ormai è vecchio e morente. Solo allora anche egli perderà la sua aura granitica e mostrerà quell’umanità che lo rende ancora più caro e vicino in quanto debole come tutti noi: non ha saputo, potuto o voluto non cedere alla vendetta. Egli stesso è venuto meno al proprio insegnamento.
    La storia di una vita, che in questo caso si snoda per tre generazioni, non può prescindere dal tempo che passa, eppure l’autrice ha il merito di mettere il lettore in condizione di non accorgersi del suo trascorrere, proprio come accade nella vita reale, nella quotidianità. Tuttavia, a ben pensarci, è proprio il tempo che apre e chiude questo romanzo: la protagonista è figlia e vittima del suo tempo che, da principio, appare carnefice; Giulia però non è tra i Sommersi, ma tra i Salvati, e allora si appropria del tempo vivendo con intensità, certo con alti e bassi, finché, ormai anziana e ancora una volta apparentemente vinta, trova il modo di sconfiggerlo definitivamente: l’arte, il pensiero, la letteratura oltrepassano la miseria temporale e volano verso l’eterno.
    Vorrei spendere due parole, infine, sullo stile di Licia Fierro: asciutto, limpido, vivido, lineare, caratterizzato da parole scelte con precisione, talvolta anche dal lessico più desueto, e mai sprecate. La capacità descrittiva è notevole: in poche righe si ha la sensazione di vedere concretamente ciò che è solo sulla carta.
    Certo non è un libro che si può leggere con superficialità: pur nella sua brevità – otto capitoli – è un romanzo impegnato e impegnativo, importante, serio e maturo, che merità altrettanta serietà e maturità. Concludendo, ad esso ben si adatta la frase di Jean-Jacques Rousseau: Non visse di più colui che contò un maggior numero di anni, ma colui che più sentì la vita.

Federico Micciarelli
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licia fierro ospite di rai letteratura

24/9/2018

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    Terre Sommerse, casa editrice e discografica romana, è stata fondata nel 1998 come associazione no profit da Fabio Furnari, cantautore e scrittore.

    Vanta oltre trecento pubblicazioni e produzioni tra musica e letteratura. Terre Sommerse inoltre ha creato una fitta rete di eventi e concerti che annualmente vengono svolti allo scopo di promuovere i propri artisti e i propri progetti, dando spazio ai giovani e al talento genuino. 

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