florilegium musicae
Repertorio Barocco
LINK:
http://www.florilegiummusicae.org/
Chi siamo? E chi lo sa? A volte un coro, persone amanti della musica, altre volte un gruppo di appassionati polemici, rissosi, amorevoli, amici e tanto altro che si scopre man mano che la vita musicale ci accompagna in quella anagrafica. Ma ora bisogna fare un po’ di storia e allora è necessario fare un bel salto all’indietro, partiamo dal 1980.
In un giorno non ben precisato, ma certamente dalle parti di settembre, Franco Tinto telefona e col telefono fisso! a una serie di amici, più o meno musicisti, ma soprattutto amici, per dare vita ad un coro.
Cosa fosse un coro non era ben chiaro e non era chiaro neppure che cosa si cantasse in coro. Ma al tempo della “scapigliatura” tutto era fattibile e non esistevano impedimenti di sorta. Bene da quel giorno in una chiesa orribilmente moderna sulla via Casilina, il Florilegium Musicae canta. In verità all’inizio non si chiamava così ma “Coro della Panartis” ed era diretto dal M° Valerio Teofani.
Fu di breve durata ma capace di cantare dopo appena pochi mesi dalla formazione al compleanno del grande Goffredo Petrassi ormai molto anziano, nel palazzo Rospigliosi a Zagarolo. Alla nostra performance di tre dei suoi Nonsense, commentò:”…non ricordavo di aver scritto questi pezzi…”.
E’ da anni che il mondo si interroga sulla frase sibillina, era una vera dimenticanza o noi li avevamo cantati così male da renderli irriconoscibili al compositore? Molti propendono per la seconda ipotesi. Forse la più vera. Ma non paghi facemmo parte della spedizione punitiva a Montecassino per presentare la prima mondiale in tempi moderni della Passione secondo Matteo di Giovanni Maria Trabaci, un importante musicista napoletano del XVII sec. Un’opera di circa due ore e mezzo fitta di recitativi accompagnati da una mega orchestra di circa 50 elementi e grande coro con altrettanti numeri e solisti provenienti dalla lirica.
Dopo un’ora e mezzo nella sala capitolare della Basilica erano rimasti solo i monaci benedettini che oltre ad essere famosi per la pazienza certosina erano lì perché era casa loro e non potevano andare a dormire da nessun’altra parte. Insomma gli esordi della compagine canora non sono stati di poco conto. Dopo la prima e insanabile divergenza di vedute con il direttore il coro cambia pelle, luogo di incontro e nome: In/Canto. Non è durato molto ma all’epoca era certamente innovativo, ma prima di sceglierlo il brain storming tra le più fervide menti del coro aveva generato nomi degni di essere annoverati nel Dizionario Treccani: Karakorum, Ugola Malfa, Rococoro e altri della stessa fatta abbandonati perché troppo arditi e poco signorili. Si alternano altri direttori Humberto Orellana, Franco Trinca (al quale si deve il nome attuale del gruppo vocale), Alberto Galletti, e il coro si è variamente articolato passando anche momenti poco felici soprattutto dopo una diaspora connessa alle diverse vedute tra il nocciolo duro del coro e un altro dei direttori.
Di fatto un gruppo molto deciso nell’affermare sia il concetto di esistenza in quanto tale che di autodeterminazione. Vogliamo dire anarchico? Forse si ma nell’accezione migliore del termine. Dal 1990 dopo una di queste crisi, la responsabilità della direzione viene concessa a tempo determinato a Remo Guerrini, che da cantore del coro si era cimentato in qualche ardita manifestazione direttoriale. Da allora, come i più sani politici italiani, non ha più mollato il podio.
Dal 1990 il gruppo vocale si costituisce in Associazione Musicale, fondendo le forze con il gruppo strumentale La Guilda de San Felipe y Santiago e inizia il cammino che darà un connotato molto preciso alle scelte repertoriali, la musica antica: quel periodo a volte chiaro ma più spesso oscuro che va dalla musica medievale fino al barocco. Si sperimentano sonorità, si studiano estetiche e soprattutto si collabora anche con grandi direttori, Gabriel Garrido viene a dirigere Monteverdi a Roma e il Florilegium Musicae è il coro che accompagna solisti e strumentisti di fama internazionale.
Ormai il numero delle persone partecipanti è stabile, circa 16 elementi, buona parte conoscitori della musica e studiosi di canto, il livello cresce e si possono affrontare opere fuori del repertorio corale usuale, in particolare si fa vivere a Roma l’esperienza della musica barocca latino-americana che inizia ad essere presentata in Europa dal gruppo Elyma.
Grazie al buon rapporto con il direttore Garrido al Florilegium è concessa la “licenza” di presentare opere inedite appena eseguite ed incise in prima mondiale dal gruppo Elyma. Basta dare uno sguardo alla storia repertoriale del Florilegium per comprendere la mai paga voglia di novità e la necessità di guardare oltre, ficcando il naso nel ricchissimo mondo della musica antica. Come tutti i gruppi, non solo corali, sono inevitabili gli abbandoni e gli avvicendamenti. A questa logica non si può sottrarre nessuno, nemmeno il Florilegium esce indenne dalle crisi ventennali, e perde molti dei suoi componenti storici.
La ricostruzione non è facile ma l’aggregazione intorno ad un progetto musicale è fondamentale e continua a produrre esiti positivi e si rinasce innestando le nuove forze su un humus fertile e fecondo pur mantenendo le stesse prerogative che lo hanno sempre caratterizzato, l’affermazione di esistenza, l’indipendenza e l’autodeterminazione.
La testimonianza di questo sono le produzioni degli ultimi anni, Telemann, Buxtheude, Bencini in collaborazione con l’ARCL (Associazione Cori del Lazio) alla quale è iscritta dal 1998. il coro partecipa per la prima volta a dei concorsi e alla prima uscita, nel concorso corale di Roccasecca (FR) vince il 1° premio. Ripeterà per altre due volte l’esperienza nello stesso concorso andando sempre a premi e sempre vincendo il premio (simbolico) della giuria popolare. Ma non sempre le ciambelle vengono col buco e quindi non sempre si può vincere, questo accadrà a Vasto e a Rieti.
La nuova sfida che tutti i partecipanti al Florilegium Musicae raccolgono è il miglioramento della tecnica vocale non come un evento episodico ma come un percorso anche lungo ma fondamentale per gli stimoli a migliorare, che comporta la comprensione dell’uso della propria voce. A guidare il gruppo nello studio del canto è Rosanna Rossoni che ormai da tre anni prosegue instancabile il suo lavoro e presenzia alle prove per dare il suo contributo nell’affrontare e risolvere le difficoltà tecniche sul campo.
Oggi il Florilegium ha raggiunto un altro obiettivo, incidere un CD con l’opera inedita di Isabella Leonarda (1620-1704) e presentare un aspetto della musica poco noto, quella al “femminile”, che nasce dallo spirito creativo spesso trascurato se non emarginato delle donne compositrici.
Il gruppo vocale attuale è composto da 17 persone ma si avvale della collaborazioni di coristi provenienti da altre realtà corali che amano la musica e sono desiderosi di esperienze diverse. A loro va il ringraziamento e l’affetto del Florilegium.
Quindi dire chi siamo non è facile, lo scopriremo di nuovo man mano che la strada prosegue, dritta, storta, in salita o in discesa…
REMO GUERRINI - Direttore d'orchestra del Florilegium Musicae
Ha studiato viola da gamba con Pere Ros, Ariane Maurette e Paolo Pandolfo nei conservatori di Ginevra, e Modena. E' stato membro del consort di viole "Labirynto", diretto da Paolo Pandolfo, con il quale ha eseguito concerti nelle principali rassegne europee di musica antica ed ha collaborato come violista da gamba con numerosi altri gruppi tra i quali Elyma (CH), Associazione Antonio il Verso di Palermo, registrando dischi per la "Tactus", "Simphonia", "Harmonia Mundi" e la "K 617" di Parigi, casa discografica impegnata nella divulgazione della musica barocca del Nuovo Mondo (America Latina).
In un giorno non ben precisato, ma certamente dalle parti di settembre, Franco Tinto telefona e col telefono fisso! a una serie di amici, più o meno musicisti, ma soprattutto amici, per dare vita ad un coro.
Cosa fosse un coro non era ben chiaro e non era chiaro neppure che cosa si cantasse in coro. Ma al tempo della “scapigliatura” tutto era fattibile e non esistevano impedimenti di sorta. Bene da quel giorno in una chiesa orribilmente moderna sulla via Casilina, il Florilegium Musicae canta. In verità all’inizio non si chiamava così ma “Coro della Panartis” ed era diretto dal M° Valerio Teofani.
Fu di breve durata ma capace di cantare dopo appena pochi mesi dalla formazione al compleanno del grande Goffredo Petrassi ormai molto anziano, nel palazzo Rospigliosi a Zagarolo. Alla nostra performance di tre dei suoi Nonsense, commentò:”…non ricordavo di aver scritto questi pezzi…”.
E’ da anni che il mondo si interroga sulla frase sibillina, era una vera dimenticanza o noi li avevamo cantati così male da renderli irriconoscibili al compositore? Molti propendono per la seconda ipotesi. Forse la più vera. Ma non paghi facemmo parte della spedizione punitiva a Montecassino per presentare la prima mondiale in tempi moderni della Passione secondo Matteo di Giovanni Maria Trabaci, un importante musicista napoletano del XVII sec. Un’opera di circa due ore e mezzo fitta di recitativi accompagnati da una mega orchestra di circa 50 elementi e grande coro con altrettanti numeri e solisti provenienti dalla lirica.
Dopo un’ora e mezzo nella sala capitolare della Basilica erano rimasti solo i monaci benedettini che oltre ad essere famosi per la pazienza certosina erano lì perché era casa loro e non potevano andare a dormire da nessun’altra parte. Insomma gli esordi della compagine canora non sono stati di poco conto. Dopo la prima e insanabile divergenza di vedute con il direttore il coro cambia pelle, luogo di incontro e nome: In/Canto. Non è durato molto ma all’epoca era certamente innovativo, ma prima di sceglierlo il brain storming tra le più fervide menti del coro aveva generato nomi degni di essere annoverati nel Dizionario Treccani: Karakorum, Ugola Malfa, Rococoro e altri della stessa fatta abbandonati perché troppo arditi e poco signorili. Si alternano altri direttori Humberto Orellana, Franco Trinca (al quale si deve il nome attuale del gruppo vocale), Alberto Galletti, e il coro si è variamente articolato passando anche momenti poco felici soprattutto dopo una diaspora connessa alle diverse vedute tra il nocciolo duro del coro e un altro dei direttori.
Di fatto un gruppo molto deciso nell’affermare sia il concetto di esistenza in quanto tale che di autodeterminazione. Vogliamo dire anarchico? Forse si ma nell’accezione migliore del termine. Dal 1990 dopo una di queste crisi, la responsabilità della direzione viene concessa a tempo determinato a Remo Guerrini, che da cantore del coro si era cimentato in qualche ardita manifestazione direttoriale. Da allora, come i più sani politici italiani, non ha più mollato il podio.
Dal 1990 il gruppo vocale si costituisce in Associazione Musicale, fondendo le forze con il gruppo strumentale La Guilda de San Felipe y Santiago e inizia il cammino che darà un connotato molto preciso alle scelte repertoriali, la musica antica: quel periodo a volte chiaro ma più spesso oscuro che va dalla musica medievale fino al barocco. Si sperimentano sonorità, si studiano estetiche e soprattutto si collabora anche con grandi direttori, Gabriel Garrido viene a dirigere Monteverdi a Roma e il Florilegium Musicae è il coro che accompagna solisti e strumentisti di fama internazionale.
Ormai il numero delle persone partecipanti è stabile, circa 16 elementi, buona parte conoscitori della musica e studiosi di canto, il livello cresce e si possono affrontare opere fuori del repertorio corale usuale, in particolare si fa vivere a Roma l’esperienza della musica barocca latino-americana che inizia ad essere presentata in Europa dal gruppo Elyma.
Grazie al buon rapporto con il direttore Garrido al Florilegium è concessa la “licenza” di presentare opere inedite appena eseguite ed incise in prima mondiale dal gruppo Elyma. Basta dare uno sguardo alla storia repertoriale del Florilegium per comprendere la mai paga voglia di novità e la necessità di guardare oltre, ficcando il naso nel ricchissimo mondo della musica antica. Come tutti i gruppi, non solo corali, sono inevitabili gli abbandoni e gli avvicendamenti. A questa logica non si può sottrarre nessuno, nemmeno il Florilegium esce indenne dalle crisi ventennali, e perde molti dei suoi componenti storici.
La ricostruzione non è facile ma l’aggregazione intorno ad un progetto musicale è fondamentale e continua a produrre esiti positivi e si rinasce innestando le nuove forze su un humus fertile e fecondo pur mantenendo le stesse prerogative che lo hanno sempre caratterizzato, l’affermazione di esistenza, l’indipendenza e l’autodeterminazione.
La testimonianza di questo sono le produzioni degli ultimi anni, Telemann, Buxtheude, Bencini in collaborazione con l’ARCL (Associazione Cori del Lazio) alla quale è iscritta dal 1998. il coro partecipa per la prima volta a dei concorsi e alla prima uscita, nel concorso corale di Roccasecca (FR) vince il 1° premio. Ripeterà per altre due volte l’esperienza nello stesso concorso andando sempre a premi e sempre vincendo il premio (simbolico) della giuria popolare. Ma non sempre le ciambelle vengono col buco e quindi non sempre si può vincere, questo accadrà a Vasto e a Rieti.
La nuova sfida che tutti i partecipanti al Florilegium Musicae raccolgono è il miglioramento della tecnica vocale non come un evento episodico ma come un percorso anche lungo ma fondamentale per gli stimoli a migliorare, che comporta la comprensione dell’uso della propria voce. A guidare il gruppo nello studio del canto è Rosanna Rossoni che ormai da tre anni prosegue instancabile il suo lavoro e presenzia alle prove per dare il suo contributo nell’affrontare e risolvere le difficoltà tecniche sul campo.
Oggi il Florilegium ha raggiunto un altro obiettivo, incidere un CD con l’opera inedita di Isabella Leonarda (1620-1704) e presentare un aspetto della musica poco noto, quella al “femminile”, che nasce dallo spirito creativo spesso trascurato se non emarginato delle donne compositrici.
Il gruppo vocale attuale è composto da 17 persone ma si avvale della collaborazioni di coristi provenienti da altre realtà corali che amano la musica e sono desiderosi di esperienze diverse. A loro va il ringraziamento e l’affetto del Florilegium.
Quindi dire chi siamo non è facile, lo scopriremo di nuovo man mano che la strada prosegue, dritta, storta, in salita o in discesa…
REMO GUERRINI - Direttore d'orchestra del Florilegium Musicae
Ha studiato viola da gamba con Pere Ros, Ariane Maurette e Paolo Pandolfo nei conservatori di Ginevra, e Modena. E' stato membro del consort di viole "Labirynto", diretto da Paolo Pandolfo, con il quale ha eseguito concerti nelle principali rassegne europee di musica antica ed ha collaborato come violista da gamba con numerosi altri gruppi tra i quali Elyma (CH), Associazione Antonio il Verso di Palermo, registrando dischi per la "Tactus", "Simphonia", "Harmonia Mundi" e la "K 617" di Parigi, casa discografica impegnata nella divulgazione della musica barocca del Nuovo Mondo (America Latina).