GIAMPIERO MAZZONE
Cantautore
Siciliano di nascita e romano di adozione, autore e compositore, Giampiero Mazzone è considerato un cantautore dai toni garbati e raffinati con un’attenta analisi testuale sulla società nella sua interazione con l’animo umano individuale, colto nei suoi sentimenti piu’ profondi.
Dopo aver trascorso l’adolescenza a Vizzini, un piccolo paese siciliano, tra i luoghi e i libri di Verga, le canzoni di Modugno alla radio, i canti dei carrettierinelle orecchie, e un grande amore per il jazz – specie quello di stampo ECM e la canzone d’autore italiana, Mazzone si dedica alla ricerca e riproposta della musica popolare tradizionale facendo parte di diverse formazioni presenti in questo settore come la "Taberna Mylaensis" e "Meridiano 15".
In seguito fonda egli stesso gruppi musicali ("Fronne", "Gruppo di Centonia", "Ammaruvaja") in cui, accanto alla riproposta di brani della tradizione, comincia a proporre brani di propria composizione. Contemporaneamente a questa attività si rivolge alla composizione di musiche per teatro lavorando in occasione di importanti appuntamenti nazionali come le "Manifestazioni verghiane" a Vizzini, il "Teatro di Reviviscenza" a Caltanissetta a fianco di attori come Giulio Brogi, Arnoldo Foà, Pino Colizzi, Orso Maria Guerrini e con il "Gruppo Maria Campagna" di Catania in occasione dello spettacolo "Il paese di cuccagna" rappresentato al Teatro Stabile "A. Musco" nella stagione 1983/84.
Il trasferimento a Roma (avvenuto nel 1984) lo vede fondatore e leader dei "Tuckièna" coi quali realizza - nel 1990 - un disco prodotto dall'etichetta indipendente romana "Classico dischi", distribuito dalla BMG Ariola. Sempre con i "Tuckièna" partecipa a diverse rassegne nazionali di musica mediterranea ("Né sole né luna" a Benevento, "Dialoghi mediterranei" a Ravello ed altre).
Nel 1998 vince il Premio speciale della critica e della Siae alla IX edizione del Premio della Critica a Recanati, con il brano Il mare soltanto e, sempre nel 1998, partecipa alla terza edizione del "Salone della musica" al Lingotto di Torino ospite nello stand della Siae.
Nel 2002 produce L’avvicinamento, un importante lavoro discografico che assembla senza stereotipi musica d’autore, jazz e matrice popolare. Nello stesso periodo e per due anni consecutivi (2002 e 2003), vince il Premio De André.
Come autore di testi, Mazzone ha scritto per i Kaballà, Carlo Muratori, Edoardo De Angelis, Mario Salvi, il Canzoniere della Ritta e della Manca, gli Acustimantico, collaborando con altrettanti musicisti di rilievo quali la Nuova Compagnia di Canto Popolare, Nada e gli Avion Travel.
Nel 2013, a distanza di 13 anni da “L’avvicinamento”, torna con un sorprendente lavoro discografico per l’etichetta “Terre sommerse”. Cent’anni è il titolo di un progetto musicale che comprende 10 brani scritti nell’arco di molti anni che ben disegnano il suo percorso artistico, umano e culturale, in un’evoluzione stilistica sempre protesa alla ricerca di sonorità diverse rispetto alle esperienze precedenti.Il nuovo lavoro si muove tra momenti di impegno civile, con brani in cui viene più volte toccato l’argomento della mafia - è il caso di Gramigna, dedicato a Graziella Campagna o Si li me’ paroli, ad altri più aperti verso il futuro (Cent’anni), ad altri ancora di riflessioni personali sulla vita, sul trascorrere del tempo (Quando scende la sera), sulla solitudine di chi è considerato in qualche modo diverso dal comune sentire o chi invece assume il ruolo di giudice di noi “normali” (Pazzo) oltre a toccanti melodie d’amore, come Che domani sia migliore e Luminaria.
Dopo aver trascorso l’adolescenza a Vizzini, un piccolo paese siciliano, tra i luoghi e i libri di Verga, le canzoni di Modugno alla radio, i canti dei carrettierinelle orecchie, e un grande amore per il jazz – specie quello di stampo ECM e la canzone d’autore italiana, Mazzone si dedica alla ricerca e riproposta della musica popolare tradizionale facendo parte di diverse formazioni presenti in questo settore come la "Taberna Mylaensis" e "Meridiano 15".
In seguito fonda egli stesso gruppi musicali ("Fronne", "Gruppo di Centonia", "Ammaruvaja") in cui, accanto alla riproposta di brani della tradizione, comincia a proporre brani di propria composizione. Contemporaneamente a questa attività si rivolge alla composizione di musiche per teatro lavorando in occasione di importanti appuntamenti nazionali come le "Manifestazioni verghiane" a Vizzini, il "Teatro di Reviviscenza" a Caltanissetta a fianco di attori come Giulio Brogi, Arnoldo Foà, Pino Colizzi, Orso Maria Guerrini e con il "Gruppo Maria Campagna" di Catania in occasione dello spettacolo "Il paese di cuccagna" rappresentato al Teatro Stabile "A. Musco" nella stagione 1983/84.
Il trasferimento a Roma (avvenuto nel 1984) lo vede fondatore e leader dei "Tuckièna" coi quali realizza - nel 1990 - un disco prodotto dall'etichetta indipendente romana "Classico dischi", distribuito dalla BMG Ariola. Sempre con i "Tuckièna" partecipa a diverse rassegne nazionali di musica mediterranea ("Né sole né luna" a Benevento, "Dialoghi mediterranei" a Ravello ed altre).
Nel 1998 vince il Premio speciale della critica e della Siae alla IX edizione del Premio della Critica a Recanati, con il brano Il mare soltanto e, sempre nel 1998, partecipa alla terza edizione del "Salone della musica" al Lingotto di Torino ospite nello stand della Siae.
Nel 2002 produce L’avvicinamento, un importante lavoro discografico che assembla senza stereotipi musica d’autore, jazz e matrice popolare. Nello stesso periodo e per due anni consecutivi (2002 e 2003), vince il Premio De André.
Come autore di testi, Mazzone ha scritto per i Kaballà, Carlo Muratori, Edoardo De Angelis, Mario Salvi, il Canzoniere della Ritta e della Manca, gli Acustimantico, collaborando con altrettanti musicisti di rilievo quali la Nuova Compagnia di Canto Popolare, Nada e gli Avion Travel.
Nel 2013, a distanza di 13 anni da “L’avvicinamento”, torna con un sorprendente lavoro discografico per l’etichetta “Terre sommerse”. Cent’anni è il titolo di un progetto musicale che comprende 10 brani scritti nell’arco di molti anni che ben disegnano il suo percorso artistico, umano e culturale, in un’evoluzione stilistica sempre protesa alla ricerca di sonorità diverse rispetto alle esperienze precedenti.Il nuovo lavoro si muove tra momenti di impegno civile, con brani in cui viene più volte toccato l’argomento della mafia - è il caso di Gramigna, dedicato a Graziella Campagna o Si li me’ paroli, ad altri più aperti verso il futuro (Cent’anni), ad altri ancora di riflessioni personali sulla vita, sul trascorrere del tempo (Quando scende la sera), sulla solitudine di chi è considerato in qualche modo diverso dal comune sentire o chi invece assume il ruolo di giudice di noi “normali” (Pazzo) oltre a toccanti melodie d’amore, come Che domani sia migliore e Luminaria.