NaRNI, 6 - 7 OTTOBRE
| L’intreccio intrinseco allo sviluppo locale richiede alle Scienze Sociali spesso repentini cambi di paradigma, poiché il mutamento sociale è un processo generatore, e al tempo stesso, esito delle dinamiche dello sviluppo stesso. Valori, culture, modelli di socializzazione, processi di formazione del capitale sociale e culturale, quali elementi di base dei processi di sviluppo locale senza i quali sarebbe impossibile parlare di Sviluppo. Anche l’Umbria si configura come un modello di cambiamento, modello che non sembra confermare i modelli dell’analisi economica fin qui percorsi. Proprio sulla base delle risultanze di due Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN), effettuati dal gruppo di ricerca di UNIPG, pubblicati in italiano e inglese su case editrici nazionali e internazionali, si è evidenziata la criticità progettuale del modello di sviluppo locale dell’area dell’Umbria del Sud, nell’area da ternano bloccato in un “collo di bottiglia di causalità”: causa causante l’acciaio e la sua produzione. |
In questa direzione, tenendo conto delle risorse non valorizzate dell’area, risorse rintracciate attraverso uno studio di sociologia dei processi creativi, talento, immaginazione, genialità, tradizioni locali costituiscono un bacino di sfruttamento inespresso. Questi, solo alcuni dei motivi della nascita del primo Festival della Sociologia.
L’inedito successo del Corso di Scienza dell’Investigazione e Sicurezza, di impianto sociologico coniugato con il tema della creatività locale, dell’ambiente, della comunità in cui l’individuo vive, si collega e induce a pensare alla realizzazione di un siffatto festival.
La sociologia in Italia, a partire dal dopoguerra, si è ampiamente affermata come una disciplina autonoma e consapevole dei suoi campi di studio e di ricerca, soprattutto in ambito accademico. Attualmente, essa si sta diffondendo anche come prospettiva di dibattito nei media e presso l’opinione pubblica. È quindi giunto il momento di pensare a un Festival della Sociologia come occasione di incontro per accademici, professionisti, operatori sociali, studiosi, studenti, ma soprattutto per il grande pubblico: un’importante occasione per discutere sulle questioni rilevanti della società contemporanea e per lanciare nuovi spunti utili alla costruzione della società del futuro, a tutti i livelli, economico, politico, culturale e sociale.
Il Festival è anche occasione d’ incontro non meramente accademico, che mira a coniugare la presenza tanto di sociologi, quanto di artisti di varia matrice, capaci di poter coniugare la rappresentazione sociale del nostro vissuto attraverso espressioni cinematografiche, musicali, fotografiche, teatrali. Un’occasione di confronto scientifico, artistico, che diviene opportunità di sviluppo locale per Narni e i dintorni del contesto locale.
Spazio importante troverà la presentazione di libri e incontri con Autori durante le due serate del Festival, programmato per il prossimo 06-07/10/2016 valorizzando anche le risorse locali narnesi in termini di spazi e di attività commerciali (locali, bar, librerie…), con il patrocinio delle case editrici Mimesis e Meltemi.
Si inserisce all’interno di quest’importante evento per la sociologia, l’attività di orientamento rivolta agli ultimi anni delle scuole superiori, consentendo la costruzione di un’importante vetrina per l’Ateneo di Perugia. Ogni anno il Festival avrà un titolo di base, in cui poter ritagliare una sessione importante, puntando sulla presenza di importanti nomi come Morin, Sennet, Bauman, Maffesoli, Giddens, ecc. Il Festival si avvale del sostegno e coinvolgimento dell’Associazione Italiana di Sociologia, dell’associazione dei sociologi non accademici (ANS), Magma e di associazioni sociologiche straniere quali ESA e AISLFL.
Si sottolinea come l’istituzione di un Festival in varie città italiane, come sopra ricordato, sia stato e sia un importante volano di sviluppo locale per le aree interessate. Ogni anno il festival sceglierà un tema che possa consentire un confronto tra sociologi, accademici e non, con la finalità di una lettura dei fenomeni sociali aperta al confronto con artisti, registi, operatori della comunicazione su vari livelli e che utilizzano tecniche comunicative che bene conciliano con il saper sociologico. Questa del 2016 è l’edizione N.0